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Diego Falanga

30 anni, siciliano. Laureato in Economia e Management all’Università di Roma Tre, nel 2010 partecipa ad InnovAction Lab,  che lo spinge a studiare e lavorare in 4 continenti diversi. Dopo un’esperienza in Brasile, presso l’incubatore di startup dell’Università di San Paolo, parte in South Africa per lanciare una mobile app. Lì conosce la piu grande Online Travel Agency africana,Travelstart, e decide di sviluppare sviluppare il business a Dubai.

1)      Quando nasce il tuo interesse per il mondo delle startup?

Ho scoperto il mondo delle startup e del digitale, grazie ad un mio professore di Roma Tre, Carlo Alberto Pratesi, che mi ha trasmesso la passione e la voglia di partecipare ad InnovAction Lab – una scuola di vita più che di startup. L’esperienza  mi ha aperto gli occhi su cosa volevo fare veramente e da li non mi sono più fermato! Subito dopo InnovAction Lab infatti, ho partecipato ad un bando di Roma Tre come Free Mover per seguire un corso di “Entrepreneurship” a Copenaghen con un eccellente professore di Stanford, di seguito ho vinto una borsa di studio con Roma Tre per scrivere la mia tesi di Laurea sull’imprenditorialità nei paesi emergenti,  presso l’incubatore di startup dell’Università di Sao Paulo, in Brasile (migliore Università dell’America Latina). San Paolo infatti, era stata eletta tra le migliori 20 città al mondo dove fondare la propria startup.

2)      Travelstart rappresenta una delle svolte più importanti della tua vita, come sei venuto in contatto con questa realtà e perché hai scelto proprio Dubai per sviluppare il business?

Per questo bisogna fare un step indietro. Durante la mia tesi in Brasile, sono venuto a conoscenza, grazie ad un gruppo Alumni di InnovAction Lab, di una startup in Sud Africa che stava per nascere già con grandi investitori ed un team di talenti provenienti da tutto il mondo   e dalle migliori aziende. Dopo una serie di colloqui fatti a tutte le ore del giorno e della notte (considerati tutti i fusi orari del caso, e anche qualche piccola strategia di “scrematura”) sono stato preso. Il deal era semplice, un biglietto aereo, una stanza dentro una villa con ben 14 persone dentro, a Camps Bay, un visto turistico che non sapevo come trasformare in visto lavorativo, e un rimborso spese minimo che bastava per fare la spesa. Sono partito subito senza sapere per quanto tempo sarei rimasto li.

Sei mesi dopo la startup aveva già finito tutti i soldi ed è fallita. Ma in Sud Africa ho avuto l’opportunità’ di conoscere Travelstart, la più grande Online Travel Agency in Africa che proprio in quel momento stava pensando ad espandere il Business in Middle East. Così insieme ad un altro collega, all’epoca il nostro Country Manager ( italiano anche lui), siamo partiti per Dubai per lanciare Travelstart in Medio Oriente, iniziando con il  prendere il primo ufficio. Oggi siamo 20 persone a Dubai e 10 in Egitto.

Dubai rappresenta sicuramente una città in forte espansione nel mondo del digitale poiché ancora poco matura, ma con enormi potenzialità.  Basti pensare che il 60% della popolazione compra ancora un biglietto aereo in agenzie di viaggio fisiche, offline! In più’, recentemente il mondo delle startup ha avuto una grande esplosione: Amazon ha appena acquistato Souq.com ( leading e-commerce in Middle East) per 600 milioni, Careem ( Uber competitor) ha chiuso un round da 500 Milioni per espandersi in middle east, Emaar il più grande real-estate locale ( per intenderci chi ha costruito la torre più alta al mondo, il Burj Khalifa) ha acquistato la maggioranza delle azioni di Namshi.com , piu grande fashion e-commerce locale, per 150 Milioni, Delivery Hero ha comprato Talabat ( food delivery in Middle East) per 150 milioni. Tutto questo e’ successo solamente tra il 2015 ed il 2017, e questi numeri sono destinati a salire.

3)      A soli 30 anni hai già conosciuto, lavorato, imparato da “serial entrepreneurs” e talenti di tutto il mondo, provenienti dalle migliori aziende internazionali come Rocket Internet, Google, Naspers e McKinsey. Quale incontro ti è rimasto più impresso e perchè?

Le persone che ho incontrato in questi anni sono il vero bagaglio che mi porto dietro, ed il mio asset. Tutto si basa sul proprio network. Ho avuto la fortuna di imparare ogni tipo di “skills” da professionisti in tutti i fronti, da super esperti in Excel a maghi delle vendite, a gente che ha imparato a programmare sul divano di casa in pochi mesi.  

Ma gli incontri che mi sono rimasti più impressi sono stati con i miei connazionali. I migliori talenti italiani che ho conosciuto, li ho conosciuti tutti fuori dall’italia, e sono tra i migliori talenti che abbia mai visto! Mi sorprende sempre vedere tutta questa gente in gamba fuori dal nostro paese e mi chiedo se mai ritornerà a casa.

4)      Che consiglio daresti a uno studente che vuole avviare una startup?

Di scegliere bene le persone che formeranno il suo team, non per amicizia ma per competenza. Se hai bisogno di uno sviluppatore, non scegliere quello che ti è  più amico, scegli il migliore nel tuo network. Quella sarà la prima prova che avrai nel saper “vendere” la tua idea a qualcun’altro. In una fase iniziale le persone che lavoreranno al progetto saranno l’asset principale, ed e’ dove bisogna lavorare di più. Se all’inizio ti senti “rifiutato’ ricorda che la perseveranza alla fine paga sempre!